STUFE E TERMOCAMINI A BIOCOMBUSTIBILE
Camini in muratura, termocamini, stufe e caldaie. Sono molteplici le soluzioni per il riscaldamento a disposizione di chi opta per combustibili naturali e/o fonti energetiche rinnovabili al posto di gas e combustibili tradizionali.
Camini e stufe a legna restano un classico, con pro e contro dell’utilizzo di un combustibile che richiede una discreta manutenzione e pulizia costante per il mantenimento dell’impianto, facilmente installabile e collegabile a quello idrico con un risparmio che va dal 50% all’80% rispetto ai tradizionali impianti a metano o gasolio.
Nuova frontiera del risparmio energetico è un biocombustibile sempre più diffuso: il pellet, materiale facile da reperire caratterizzato da costi contenuti ed un alto rendimento anche rispetto al legno.
Il pellet, come il legno, è impiegato in camini, termocamini e stufe. Quali sono le principali differenze tra questi due impianti?
- Caminetto: è parte integrante della struttura dell’ambiente in cui viene inserito, necessita di una presa d’aria e di una canna fumaria.
- Stufa: non è strutturalmente inserita nell’ambiente di cui fa parte e può funzionare senza canna fumaria, l’eventuale canna fumaria è meno invasiva del camino e dotata di una circonferenza di dimensioni ridotte.
Tra le due opzioni, il camino è quella indubbiamente più ricca di fascino ma è realizzabile solo se lo spazio ha determinate caratteristiche, in primis la presenza della canna fumaria. La stufa richiede meno spazio ed è la scelta più economica sia in termini di installazione che di manutenzione. Si tratta in entrambi i casi di soluzioni che consentono ottimizzazione dei consumi e risparmio energetico, sono improntate a criteri di sostenibilità ambientale e consentono di contenere notevolmente i costi energetici.
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